Il mondo del lavoro, si sa, esige un certo grado di formalità. Esiste un dato protocollo che detta delle regole precise che bisogna sapere ed è necessario seguire; queste vanno dall’istante in cui si inizia a cercare un’occupazione muniti di cv, fino a quando si decide di terminare una collaborazione presentando le proprie dimissioni, online oppure a mano.
Come è giusto che sia, molto spesso si è così focalizzati nella ricerca di un impiego che tutte le energie vengono investite su come poter stilare un curriculum vincente e su cosa poter scrivere nella lettera di presentazione. Di sicuro, l’ultimo pensiero che può saltare alla mente è imparare a compilare un modulo di dimissioni online o a scrivere una lettera di fine rapporto.
Voler lasciare il proprio impiego, però, non deve essere necessariamente una conseguenza di qualcosa di negativo che è accaduto a lavoro, questo può semplicemente significare che a livello professionale si è pronti a volersi spingere oltre. Di conseguenza, le dimissioni non si dovrebbero percepire sempre come un evento negativo, bensì come una nuova opportunità per andare avanti, come un nuovo inizio. Vale la pena, dunque, sapere esattamente cosa fare e quali procedure seguire nel caso ci si dovesse trovare in una tale situazione.
Cosa è una lettera di dimissioni
Quando si desidera interrompere un rapporto lavorativo con un’azienda è necessario presentare le proprie dimissioni. Come stabilito dai Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro, il dipendente ha il diritto e il dovere di esprimere per iscritto la volontà di voler terminare un incarico professionale per definire, inequivocabilmente, i termini che seguiranno l’intero processo di dimissioni.
A seconda dell’iter burocratico che la ditta per la quale si collabora segue, e in base al tipo di lavoro che si svolge, è possibile congedarsi da un’azienda seguendo due differenti metodi:
Come dare le dimissioni online: la nuova procedura
Il buono e vecchio metodo della carta e della penna, per molti, oggi è solo un ricordo. A partire dal 12 marzo 2016, i dipendenti che vorranno dimettersi permanentemente dal proprio lavoro dovranno compilare un modulo online tramite il portale Inps. Tale procedura telematica è contenuta nell’articolo 26 del Decreto Legislativo n. 151/2015, in quanto previsto dal Jobs Act.
La necessità di introdurre questo nuovo sistema è stata dettata dall’esigenza di contrastare il dilagante fenomeno delle cosiddette dimissioni in bianco. Con questo termine si intende la pratica diffusa del far firmare ai lavoratori le proprie dimissioni in anticipo, praticamente al momento dell’assunzione.
La lettera in bianco, poi, viene riempita successivamente dal datore di lavoro che si preoccupa di inserire date di comodo nell’eventualità si volesse disfare di un dipendente a fronte di una malattia, per esempio. Ma le persone più colpite da questo fenomeno solo le donne che, in dolce attesa, sono costrette o messe in condizione di lasciare il proprio lavoro.
Grazie alle dimissioni online Inps, invece, il desiderio di voler interrompere un rapporto lavorativo partirà dal dipendente stesso che potrà decidere quando presentare la propria lettera, sempre rispettando i termini del contratto di lavoro e i giorni di preavviso che l’azienda necessita per avviare le pratiche.
La modalità telematica si presenta semplice da capire e lineare da compilare, nulla di più chiaro e sicuro per tutelare i lavoratori, specialmente quelli appartenenti alle categorie più vulnerabili.
Chi deve avvalersi del metodo telematico?
La nuova procedura che permette di compilare online il foglio delle proprie dimissioni è ormai divenuta legge dal 16 marzo 2016. Tutti i dipendenti sono obbligati a doversi congedare dal proprio lavoro seguendo tale metodo, eccetto quelli che fanno parte delle seguenti categorie:
Come funziona il procedimento online: la guida completa
Il modulo per le dimissioni online dovrebbe essere compilato direttamente dal lavoratore che desidera dimettersi. Come per tutte le pratiche che si svolgono su internet, per poter accedere a questo tipo di servizio è necessario essere in possesso di un pin. Tale codice può essere richiesto direttamente presso l’ufficio Inps di propria competenza territoriale, o può essere richiesto tramite il sito.
Nel secondo caso, per motivi di sicurezza, il pin dispositivo composto da 16 caratteri sarà fatto pervenire in due distinti momenti, utilizzando due differenti metodi di comunicazione: i primi otto numeri saranno inviati tramiti sms o email, il restante codice sarà inviato, invece, tramite posta ordinaria al proprio indirizzo di residenza. In alternativa, ci si può connettere anche utilizzando la propria identità digitale, SPID.
In seguito, bisogna creare un account sul portale www.cliclavoro.it e solo dopo si può accedere al sito www.lavoro.gov.it per usufruire dei servizi telematici riguardanti il lavoro messi a disposizione dal governo.
Nel caso il dipendente volesse rivolgersi a intermediari abilitati, il modulo potrebbe essere compilato e inviato dai seguenti enti:
Un’altra opzione, più celere e diretta, è il metodo delle dimissioni online con SPID, ovvero un modulo da inviare direttamente al datore di lavoro. Questa alternativa è disponibile sul sito del Ministero del Lavoro sotto la voce Dimissioni Volontarie.
Come compilare il modulo
Al giorno d’oggi, tutti i servizi che è possibile svolgere attraverso internet sono veloci e sicuri, nonché semplici da gestire. In questo particolare caso, per compilare il documento delle proprie dimissioni è necessario visitare il sito www.cliclavoro.gov.it utilizzando il pin dispositivo Inps di cui abbiamo precedentemente parlato. Il modulo viene riempito direttamente online ed è necessario essere in possesso dei seguenti dati:
Per le collaborazioni lavorative che sono state instaurate dopo tale data, il dipendente dovrà provvedere a compilare le sezioni 2 e 3 del modulo, fornendo lui stesso i dati riguardanti l’azienda dalla quale desidera licenziarsi.
Desideri avere un’idea più chiara di come si presenta tale documento? Di seguito abbiamo allegato il modulo per le dimissioni online che è possibile scaricare:
Preavviso delle dimissioni online: la sua importanza
Volersi congedare da un lavoro che si sta svolgendo, anche sotto contratto, è un diritto di tutti i dipendenti. Il mondo lavorativo è una rete dinamica ricca di opportunità e molti professionisti non vogliono rischiare di investire del tempo prezioso in un’azienda che non li valorizza abbastanza.
D’altra parte, però, questo è un passo che deve essere fatto osservando tutti i termini stabiliti dal contratto, come assicurarsi di presentare le proprie dimissioni rispettando il periodo di preavviso necessario.
Con il termine preavviso si intende quell’arco di tempo che decorre dal momento in cui il lavoratore comunica le sue intenzioni di dimettersi dalla ditta, all’effettivo ultimo giorno di lavoro. È molto importante capire bene di che cosa si tratta e come funziona perché, in caso di mancato preavviso, il dipendente potrebbe incorrere in una penale o riduzione dello stipendio, come previsto dall’articolo 2118 del Codice Civile.
Come funziona il preavviso
Nel momento in cui si decide di voler presentare le proprie dimissioni volontarie si deve anche prendere in considerazione il periodo di preavviso che è necessario dare.
Come stabilito dalla maggior parte dei CCNL, tale arco di tempo decorre dal 1° o dal 16° giorno di ogni mese.
Il numero di giorni di preavviso che bisogna rispettare dipende da diversi fattori, tra i quali:
In caso di mancato preavviso il datore di lavoro ha diritto a chiedere un’indennità di mancato preavviso, come stabilito dall’articolo 2118 del Codice Civile.
In generale, il preavviso non è necessario nelle seguenti situazioni:
Diritto di revoca
Può capitare che, data l’importanza di una decisione così grande per la carriera di un professionista, ci possano essere dei ripensamenti. In questo caso, il lavoratore ha a disposizione sette giorni di tempo per revocare le proprie dimissioni.
Cosa fare se ciò dovesse accadere?
Quando il modulo viene inviato esso viene contemporaneamente salvato sul sito cliclavoro, il quale fornisce all’utente due tipi di informazioni identificative: un codice personale e una data di trasmissione. Questi sono i dati che devono essere utilizzati per accedere nuovamente al portale e modificare il proprio modulo di dimissioni. Una volta apportati i dovuti cambiamenti, la revoca sarà poi inviata sia al proprio datore di lavoro che alla Direzione Territoriale del Lavoro.
Se si vantano buoni rapporti professionali e di amicizia con i propri superiori, allora la revoca potrebbe essere presentata anche oltre i sette giorni di scadenza, a patto che ci sia un accordo tra le parti.
Risoluzione consensuale: di cosa si tratta?
Fortunatamente, non tutti i contratti di lavoro devono interrompersi per colpa di qualcuno o a causa di qualche problema. A volte, può capitare che le due parti coinvolte, dipendente e superiore, sono in grado di trovare un accordo vantaggioso per entrambi, e ciò è proprio quello che permette la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro.
Questa può avvenire in forma immediata oppure in data da stabilire e, nonostante tutte le buone intenzioni delle parti coinvolte, è una procedura che va messa per iscritto. Il documento, poi, per avere valore legale, deve essere inviato alla Direzione Territoriale del Lavoro o al Centro Servizi per il Lavoro della provincia d’interesse entro 30 giorni dalla data dello scioglimento del contratto.
Così come accade per le dimissioni, anche in questo caso è possibile avere dei ripensamenti. Nell’eventualità, il dipendente ha 7 giorni di tempo per cambiare idea e il contratto di lavoro si intenderà ancora valido.