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Domande e risposte in un colloquio di lavoro in inglese: la guida definitiva

Le domande più frequenti durante un colloquio in inglese

Non è un segreto, presentarsi preparati a un colloquio di lavoro in inglese è il minimo che si possa fare per avere concrete possibilità di ottenere la posizione sponsorizzata.

Le ricerche che si devono compiere prima di incontrare l’esaminatore devono essere sul ruolo per il quale ci stiamo candidando e sull’agenzia stessa. Una volta raccolte tutte le informazioni necessarie allora si passa allo studio delle ipotetiche domande e relative risposte che il recruiter potrebbe chiederci durante la job interview.

Tutto l’impegno e la dedizione che abbiamo destinato a un incontro così importante che potrebbe cambiare le sorti della nostra carriera verrà ampiamente apprezzato e, magari, anche premiato.

Ipotizzare e praticare ciò che il nostro interlocutore potrebbe chiederci non può fare altro che conferire sicurezza e farci apparire ottimisti e professionali.

Quando si partecipa a un colloquio in inglese condotto da un madrelingua le ricerche devono essere ancora più mirate e bisogna prendere in considerazione che, rispetto ai recruiter italiani, gli inglesi sono interessati a testare i candidati tramite domande precise e differenti dal solito. 

Che genere di domande vengono chieste durante una job interview in inglese? 

Il tipo di domande che possono essere rivolte durante un colloquio in inglese dipendono molto dal tipo di lavoro per il quale ci si sta candidando.

In generale, però, possiamo affermare che il recruiter è interessato ad esplorare quattro campi principali:

La sfera personale

Tutti i colloqui di lavoro iniziano sempre con una classica domanda che riguarda il candidato in modo diretto e, a volte, personale. L’iter di assunzione è composto da varie fasi di valutazione e la prima tra tutte riguarda la sfera personale dell’aspirante lavoratore. 

Le precedenti esperienze lavorative

Oltre ad esaminare accuratamente il nostro resume, l’esaminatore vorrà anche sapere che tipo di esperienze abbiamo sviluppato su quel determinato ramo. Probabilmente, chi dovrà assumerci sarà interessato a sapere che ruolo abbiamo ricoperto, per quanto tempo abbiamo collaborato con quella data compagnia e perché abbiamo deciso di abbandonare la posizione.   

Le personal skills

Le qualità personali di un individuo sono quelle caratteristiche uniche e particolari che rendono un professionista unico nel suo genere. È per tale motivo che alcune delle domande che sono fatte durante un colloquio tendono a versare sul privato.

Un recruiter è interessato a portare a bordo una persona che prima di tutto sa come svolgere il proprio lavoro, ma che possa anche contribuire alla crescita della compagnia che è pronta ad accoglierlo.  

I progetti per il futuro

Molto spesso, le varie ditte sono pronte ad investire sul personale che decidono di assumere. Le energie dedicate a far crescere professionalmente i propri dipendenti saranno poi ripagate dalla loro competenza e lealtà.

È per tale motivo che un datore ha la necessità di sapere quali sono le intenzioni dei candidati che si presentano a un colloquio di lavoro. I quesiti che verranno posti, dunque, tenderanno a esplorare quali sono i progetti che gli aspiranti hanno per il proprio futuro.

Colloquio di lavoro: domande frequenti e risposte vincenti

Frasi utili per il colloquio in inglese

Il colloquio di lavoro in inglese è strutturato più come un’intervista, da qui il nome job interview, perché il recruiter vuole raccogliere quante più informazioni possibili sulla persona che si sta candidando per la posizione sponsorizzata.

La chiave per avere successo, come sempre, è tentare di prepararsi al meglio anche se, realisticamente, non si potrà mai essere completamente sicuri di avere in pugno la situazione.

Un ottimo punto di partenza, però, è studiare con attenzione tutte le possibili domande che potrebbero essere chieste durante il colloquio, e preparare scrupolosamente le relative risposte.

Quali sono, dunque, gli interrogativi più frequenti che vengono posti durante una job interview?   

Classici interrogativi che riguardano la sfera personale

Il primo contatto che un hiring manager cercherà di stabilire con un candidato sarà attraverso gli standard quesiti di natura generale e personale. Questa primissima fase del colloquio è abbastanza prevedibile, dunque bisogna sapersi preparare al meglio, anche con l’aiuto dei seguenti esempi:

  • Tell me about yourself

Il primo e classico quesito che viene rivolto durante una job interview è il famoso parlami di te. Nonostante questa sia una domanda semplice e popolare, molti candidati commettono l’errore di sottovalutarla e, di conseguenza, di non preparare una risposta adeguata e pertinente.

In realtà, con il “tell me about yourself” il recruiter vuole avere informazioni riguardanti il nostro percorso professionale e desidera sapere le rilevanti esperienze lavorative che abbiamo avuto.

Il segreto qui è rimanere focalizzati sull’obiettivo fornendo dettagli sulla nostra carriera che sono concreti e rilevanti alla posizione per la quale ci stiamo candidando.

  • Why do you want this job?

Semplice e diretta, questa domanda punta dritto al cuore della questione: perché vuoi questo lavoro?

Le compagnie vogliono assumere dei professionisti che vivono il proprio mestiere con grande passione, di conseguenza, la risposta a questo quesito dovrebbe essere ricca di enfasi e trasporto.

Il modo migliore per dimostrare il nostro entusiasmo è quello di fare delle ricerche sulla ditta e sulla posizione che desideriamo ottenere. Lo step successivo, poi, sarebbe quello di identificare alcuni punti chiavi da incorporare nella nostra risposta per dimostrare perché proprio noi siamo il perfetto match per la compagnia.

  • Why should we hire you?

Alla domanda “perché dovremmo assumere lei” verrebbe solo da rispondere: “perché sono il migliore!” Ma, ovviamente, non possiamo essere così diretti.

Nel formulare le nostre motivazioni dobbiamo dimostrare che noi siamo il tassello mancante di cui la società necessita. Allo stesso tempo, però, il focus della risposta non dobbiamo essere noi e i nostri progetti per una futura carriera, ma deve essere come il nostro contributo potrebbe portare valore aggiuntivo alla compagnia.

Come sempre, il miglior modo per convincere qualcuno che noi siamo i migliori nel nostro campo è parlare con i fatti, dimostrando con esempi concreti la nostra bravura.

Domande sulle passate esperienze lavorative

Durante un colloquio il recruiter vorrà sicuramente sapere qualcosa sul percorso lavorativo dei candidati. Questo è un altro aspetto che, con grande probabilità, viene esplorato quando una ditta si trova ad affrontare un processo di assunzione. 

Quali sono le domande che possono essere chieste al riguardo?

  • Tell me about your work experience

Non potrebbe esserci domanda più diretta, senza tergiversare troppo il recruiter potrebbe andare diritto al punto della questione e chiedere al candidato di parlare delle proprie passate esperienze lavorative.

In realtà, questa è un’ottima occasione per riassumere in breve il nostro percorso accademico e professionale, dando la possibilità di enfatizzare specifici aspetti che potrebbero farci apparire perfetti per il nuovo ruolo. 

Anche se le nostre passate esperienze lavorative non presentano una relazione diretta con la posizione che desideriamo ottenere, ricordiamo allora di puntare sulle transferable skills.

  • What skills have you acquired from your work experience?

Questa domanda potrebbe sembrare simile alla precedente, in realtà è molto più mirata ed è molto più importante.

A primo impatto potrebbe apparire difficile formulare una risposta appropriata, la verità è che, come sempre, bisogna essere specifici e concreti nel raccontare le proprie esperienze.

Se lo si desidera, più che individuare una precisa qualità che abbiamo sviluppato tramite i nostri lavori passati, si potrebbe enfatizzare tutto il percorso di crescita professionale che da essi è derivato. 

L’importante è mostrarsi positivi e grati di aver avuto la possibilità di esercitare la nostra professione all’interno di una rispettabile compagnia.

  • Why was there a gap in your employment?

Non tutti hanno la fortuna di avere una carriera che decolla subito dopo gli studi e che non accusa alcuna battuta d’arresto. Per la maggior parte dei lavoratori il percorso professionale può presentare anche più di qualche gap.

Siccome questa è una realtà per più di qualcuno, non bisogna avere timore di spiegare perché abbiamo dovuto prendere del tempo tra un impiego e un altro.

Magari, più che focalizzarsi sul perché abbiamo avuto necessità di prendere queste pause si potrebbe, invece, mettere in evidenza le skills che abbiamo acquisito durante i periodi lontani dall’ambiente lavorativo.

Interrogativi che mirano ad esplorare le personal skills

Un resume accurato e completo è, senza dubbio, uno strumento vincente da presentare con orgoglio a tutte le job interview. 

Oltre ad apprezzare una bella carriera ricca di esperienze, ai fini di formulare una decisione finale un recruiter tende a prendere in considerazione anche le caratteristiche personali dei candidati, come affidabilità, adattabilità e attitudine nel risolvere problemi. 

Quali domande possono mettere in mostra tali qualità?  

  • Tell me about a challenge or conflict you’ve faced at work, and how you dealt with it.

Più o meno utilizzando termini simili, la domanda “dimmi come affronti sfide o problemi a lavoro” è una delle più comuni durante una job interview.

Nessun selezionatore si aspetta di avere di fronte un candidato perfetto, per fare colpo, dunque, basta solo essere onesti e, casomai, ammettere di aver vissuto qualche momento di difficoltà in passato.

È sufficienti rimanere calmi e composti mentre si racconta la nostra esperienza, focalizzandosi più sulla risoluzione del conflitto o dell’inconveniente che sul problema stesso.

Con la nostra risposta vogliamo che il recruiter apprezzi il nostro modo di gestire imprevisti sul posto di lavoro.

  • Tell me about a time you demonstrated leadership skills

Indipendentemente dal tipo di posizione per la quale ci stiamo candidando, un datore di lavoro è sempre più predisposto ad assumere un aspirante con un carattere definito e delle forti qualità personali. 

Quando il recruiter vuole sapere un esempio di un momento nella nostra passata carriera che abbiamo dimostrato di saper agire da leader, in realtà vuole sapere se sappiamo prendere iniziativa quando è necessario e se sappiamo essere fonte di motivazione e ispirazione per il nostro team. 

Nel raccontare la nostra storia cerchiamo sempre di non perdere di vista il fulcro della domanda e di essere chiari, brevi e concisi.

  • Describe a time when you struggled to communicate something to your boss, colleague or to a customer

Anche in questo caso, l’esaminatore non vuole metterci in difficoltà o sapere che abbiamo vissuto momenti delicati sul lavoro. L’intento è quello di capire come riusciamo ad affrontare imprevisti e disagi che non avevamo calcolato.

Una soddisfacente risposta dovrebbe evidenziare il fatto che come professionisti, e individui, non conosciamo barriere e che ci troviamo a nostro agio nello scavalcare la nostra comfort zone.

Quello che viene apprezzato in questo caso è il nostro atteggiamento positivo e il metodo che abbiamo utilizzato per risolvere la questione.

Cosa viene chiesto per sapere quali sono le intenzioni future del candidato

Molto spesso si pensa solo alla fortuna che un candidato ha avuto nell’ottenere un posto di lavoro e non si considera che le stesse sensazioni vengono vissute anche dalla compagnia che si è preoccupata dell’assunzione.

Prendendo a bordo un nuovo lavoratore l’azienda si sta impegnando nella formazione di un nuovo professionista, sperando che esso diventi parte integrante del processo di produzione e che non abbandoni la propria posizione prima del dovuto.

Come può un recruiter accertarsi che i candidati hanno intenzioni serie?

  • How do you want to improve yourself in the next year?

Per un hiring manager è importante sapere che tipo di persona sta per assumere e quali intenzioni ha per la propria carriera.

Con questa domanda il recruiter inizia a testare un terreno altrimenti difficile da esplorare. Quando si prende a bordo un nuovo dipendente sono molti gli interrogativi che rimangono in sospeso, ma sapere se tale persona sta prendendo la posizione con la dovuta serietà è un dubbio che deve essere tolto immediatamente.

Mostrando il dovuto coinvolgimento, bisognerebbe cercare di far capire che siamo delle persone ambiziose ma che siamo anche consapevoli del fatto che una salda carriera potrebbe prendere del tempo per decollare. 

  • Where do you see yourself in 3-5 years time?

L’esaminatore potrebbe anche chiedere “dove ti vedi tra 10 anni”. In ogni caso, quello che si vuole sapere qui è se l’aspirante sta cercando una posizione permanente o a lungo termine, oppure se vuole fare solo una nuova esperienza lavorativa.

Dunque, come poter rispondere a questa domanda? Il fatto che dobbiamo sempre essere onesti in un colloquio di lavoro non significa che dobbiamo essere completamente trasparenti. 

Dunque, il miglior approccio è quello di mantenersi sul generale stressando, però, il nostro interesse nel voler sviluppare la nostra carriera all’interno della compagnia, dimostrando coinvolgimento ed entusiasmo.

  • What are your career goals?

È difficile poter formulare una risposta su un qualcosa che ancora non ci è molto chiaro. Purtroppo, essere onesti e lasciare perplesso l’interlocutore è un’opzione che non possiamo permetterci.

Quindi, cosa poter dire in questo caso? Il miglior modo per rispondere a questa domanda sarebbe quello di iniziare menzionando un traguardo raggiunto in una precedente carriera e usarlo come esempio per la realizzazione di un obiettivo futuro.

In questo modo dimostreremo di essere ambiziosi ma, allo stesso modo, di essere anche consapevoli che si deve procedere per gradi.

5 domande intelligenti da rivolgere al selezionatore alla fine di un colloquio

come ottenere un lavoro e rispondere alle domande piu' difficili

Alcuni recruiter si aspettano che il candidato rivolga delle domande a fine interview. Da una parte, questo scambio di informazioni può essere visto come una sorta di formalità, dall’altra, è il miglior modo per mostrare tutto il nostro interesse nella posizione e per saperne di più sulla compagnia.

Quindi, quando ci viene chiesto se abbiamo qualche domanda da fare, senza esitare dovremmo iniziare ad interrogare il nostro interlocutore.

  • How did this position become available?

È importante sapere se il professionista che ricopriva il ruolo prima di noi è stato licenziato, ha abbandonato la compagnia oppure è stato promosso.

La risposta potrebbe individuare un problema nascosto o, al contrario, potrebbe rivelare che la compagnia sta attraversando un periodo di eccezionale crescita.

  • What does the day-to-day for this position look like?

Per non avere spiacenti sorprese una volta ottenuta la posizione è utile chiedere come si presenta una classica giornata lavorativa. 

Inoltre, per assicurarsi di mantenere l’andamento lavorativo che ci si aspetta da un nuovo impiegato, bisognerebbe anche chiedere quali sono i target previsti per i primi mesi.

  • What can you tell me about the hiring manager?

Il recruiter è la prima persona che potrebbe darci un’idea dello stile lavorativo che ha il nostro futuro boss. 

Grazie alle informazioni che saremo in grado di ricavare potremmo avere la possibilità di prepararci al meglio ed affrontare il tutto con molta più serenità. 

  • Who will be my direct supervisor?

Sapere con chi andremo a lavorare e chi sarà il nostro manager può aiutarci a capire come è strutturata la compagnia e di quante persone è composto l’ufficio.

Inoltre, è anche un modo per sapere quanta autonomia avremo sul lavoro.

  • Will there be any form of training provided?

In generale, ogni nuovo impiegato deve affrontare un periodo di formazione appena inizia a lavorare.

È sempre buono sapere se e che tipo di training ci verrà offerto, così da poter iniziare a studiare e fare qualche ricerca. 

Come prepararsi al meglio per affrontare una job interview

Un colloquio di lavoro potrebbe prendere tante pieghe inaspettate. La conversazione che recruiter e candidato vanno a sostenere è carica di emozione, aspettative e positività.

A tutto ciò, però, va aggiunto anche che la chiave per avere successo rimane sempre la preparazione.

Come potersi presentare a una job interview con la giusta tenacia e determinazione?

Un buon inizio potrebbe essere consultare le nostre pagine domande colloquio di lavoro, per avere una più chiara idea di che cosa potrebbe essere chiesto in sede, e domande da fare a un colloquio, per sapere cosa si potrebbe chiedere al nostro esaminatore una volta terminato l’incontro.