I rapporti lavorativi, si sa, sono complessi e delicati. Purtroppo, anche se alcuni dipendenti sono capaci di stringere una bella amicizia con il proprio datore di lavoro, ci sono delle collaborazioni che terminano con la presentazione di una lettera di dimissioni.
Il corso di una carriera può prendere strade inaspettate, e alcune potrebbero portare a considerare nuove posizioni all’interno di altre aziende. Nei casi meno fortunati, invece, alcuni lavoratori si potrebbero trovare costretti ad abbandonare il proprio impiego a causa di insoddisfacenti contratti o aspre relazioni professionali.
In qualsiasi caso, l’unico modo legale per potersi congedare dall’azienda per la quale si lavora è attraverso una lettera di dimissioni.
Che cosa sono le dimissioni volontarie?
Nel momento in cui si desidera recedere unilateralmente dal proprio posto di lavoro è necessario presentare una lettera di dimissioni, chiamate volontarie perché rispecchiano la volontà del dipendente di volersi congedare dall’azienda con la quale collabora.
Consegnare a chi di dovere un documento scritto in modo professionale, e che comprende tutti i dati relativi alla dissoluzione del contratto, è l’unico modo per avviare legalmente il processo di dimissioni.
Chi ha il diritto di presentarle
Il diritto, e il dovere, di consegnare le proprie dimissioni è riservato a tutti gli impiegati che sono in possesso di un regolare contratto di lavoro. Mentre prima si poteva anche scrivere una lettera di proprio pugno e consegnarla a mano, a partire dal 12 Marzo 2016 con la nuova legge Fornero le cose sono cambiate ed ora, a seconda del tipo di impiego che si svolge, è possibile congedarsi nei seguenti modi:
Presentare una lettera cartacea scritta per bene
Nel momento in cui un dipendente non sia più interessato a continuare a ricoprire la sua posizione all’interno di un’azienda, esso deve comunicarlo immediatamente al proprio datore di lavoro tramite una lettera, in modo che tali dimissioni possano avere un valore legale riconosciuto e ufficiale. Data la sua importanza, dunque, è necessario accertarsi di aver elaborato una buona lettera, all’altezza della situazione.
Per esempio, a seconda della tipologia di CCNL di appartenenza, bisogna sapere quando poter presentare le dimissioni in modo formale. Generalmente, queste hanno decorrenza a partire dal 1° o dal 16° giorno di ogni mese.
Inoltre, è imperativo rispettare il periodo di preavviso che bisogna dare al proprio datore di lavoro altrimenti, a seconda del tipo di contratto di assunzione, il dipendente potrebbe incorrere in una penale.
Come congedarsi in modo appropriato
Non importa quali siano state le cause che abbiano spinto un dipendente a volere abbandonare il proprio posto di lavoro, quando si presentano le dimissioni, una regola generale da rispettare è quella di salvaguardare i rapporti professionali con i dirigenti e gli altri collaboratori dell’azienda che si vuole lasciare.
Il mondo del lavoro è un’intricata rete di professionisti che si conoscono tra loro, e l’ultima cosa che si vuole fare è quella di lasciare un amaro ricordo di noi. Dunque, si dovrebbe cercare di usare un tono formale ed educato, sempre rispettoso in ogni passaggio che si desidera discutere.
Struttura del testo e informazioni basilari
In generale, la struttura sulla quale si sviluppa una lettera di dimissioni segue i seguenti criteri:
Come iniziare la lettera
In generale, una lettera che esprime il desiderio da parte di un dipendente di voler interrompere un rapporto lavorativo con un’azienda è piuttosto breve e concisa. A seconda delle circostanze che hanno indotto una persona a voler abbandonare il proprio posto di lavoro, il tono che si decide di adottare può essere amichevole o estremamente formale, ma comunque educato e professionale.
Si può iniziare a scrivere andando dritti al cuore dell’oggetto, senza doversi dilungare in futili introduzioni. Con poche righe, in pratica, si va a comunicare l’intenzione di volersi congedare dal corrente impiego.
Non è necessario includere una motivazione, ma se lo si ritiene opportuno, si consiglia di essere sintetici e di mantenere un tono neutrale e consono alla circostanza.
Come finire: servono i ringraziamenti?
Dato il breve formato delle lettere di dimissioni, non c’è alcun bisogno di scrivere una frase di conclusione o chiusura. Il messaggio deve essere breve ed esaustivo e deve essere sviluppato in un paio di righe. Un’eccezione, però, va fatta se si desidera ringraziare il proprio datore di lavoro.
Come già detto in precedenza, molto spesso le dimissioni vengono presentate volontariamente perché si desidera proseguire la propria carriera in un altro ambiente lavorativo. Non sempre, dunque, questo è il risultato di malcontenti o scontri con le persone ai vertici manageriali dell’azienda. Di conseguenza, ci saranno casi dove i dipendenti riterranno opportuno spendere delle parole di ringraziamento a favore della ditta e dei propri superiori.
I migliori consigli da tenere a mente
Come per tutti i documenti formali e legali che si rispettino, la lettera di dimissioni, anche se generalmente breve, deve seguire delle linee guida standard. Oltre alle consuete informazioni che deve necessariamente contenere, esistono anche delle regole non scritte che è bene sapere e seguire per presentare una bella lettera, queste sono:
Esempi da scaricare, compilare e stampare
Di seguito abbiamo messo a disposizione dei nostri lettori alcuni esempi di lettere da poter presentare nel momento delle dimissioni. In alternativa, le differenti opzioni possono essere prese come spunto per poi creare un documento personale che si addice alle specifiche situazioni:
Dimissioni con e senza preavviso: differenze principali
Interrompere un rapporto lavorativo è un momento importante nella vita di ogni dipendente. La lettera di dimissioni che va a concretizzare l’interruzione di tale collaborazione deve essere scritta seguendo delle precise linee guida che sono dettate dal movente e dalla situazione particolare che hanno spinto il lavoratore a prendere tale decisione.
Di seguito riportiamo le principali tipologie di dimissioni che è possibile scrivere.
Lettera con preavviso
Le dimissioni volontarie possono essere presentate con o senza preavviso. Il preavviso è stato introdotto nel sistema legislativo per assicurare al datore di lavoro un arco di tempo sufficiente per gestire tutto il processo di dissoluzione di un contratto. Di solito, durante tale periodo viene anche individuato un nuovo collaboratore da assumere che dovrà, poi, anche essere introdotto alle mansioni e i compiti che dovrà ricoprire.
Dunque, è fondamentale che nella lettera di dimissioni il dipendente riporti con precisione il numero di giorni di preavviso, in linea con le esigenze contrattuali. Inoltre, si ricorda che, a seconda di quanto stabilito dal CCNL di appartenenza, le dimissioni decorrono a partire dal 1° o dal 16° giorno di ogni mese.
Esempi da scaricare
Consulta le seguenti lettere per avere un’idea più chiara e completa di come devono essere scritte le dimissioni con preavviso:
Lettera senza preavviso
Ci sono casi in cui il lavoratore si ritrova nella posizione di dover presentare le proprie dimissioni senza dare alcun preavviso all’azienda che sta per lasciare. Il dipendente che non rispetta i termini del contratto collettivo potrebbe rischiare di dover pagare una penale.
Infatti, se alla ditta non vengono dati sufficienti giorni di preavviso per gestire il licenziamento e trovare un sostituto, il datore di lavoro è legittimato a trattenere dalla busta paga del dimissionario un importo pari alla retribuzione che gli sarebbe spettata se il suddetto periodo fosse stato regolarmente lavorato.
Nonostante le leggi e le regole da seguire, però, il datore potrebbe non necessitare del periodo di preavviso e potrebbe accettare la volontà del suo dipendente senza trattenere alcun importo in busta paga.
Esempi da scaricare
Prendi spunto dai seguenti fac simile e formula le tue dimissioni senza preavviso. Altrimenti, scarica il file che ti interessa e compilalo con le tue informazioni personali.
Quando è possibile licenziarsi con mancato preavviso?
Le regole e le leggi che si trovano nel complesso universo lavorativo sono state istituite per tutelare sia i dipendenti che i datori. Nel momento in cui un lavoratore decide di dimettersi dal proprio incarico con effetto immediato, l’azienda che sta per essere lasciata potrebbe incorrere in alcuni problemi. Ma ci sono alcuni casi che giustificano questa scelta repentina, e sono anche supportati dalla legge, questi sono:
Dimissioni per giusta causa
I motivi che spingono un dipendente a voler abbandonare il proprio posto di lavoro sono veramente tanti. Tra i moti, troviamo la giusta causa, dove è possibile presentare le dimissioni senza dover rispettare il periodo di preavviso obbligatorio.
In tale caso, il dimissionario può richiedere l’interruzione immediata del contratto collettivo perché l’azienda ha fallito nel rispettare i suoi obblighi contrattuali. Non solo, esso ha anche il diritto di richiedere la disoccupazione.
La giurisprudenza ha individuato che i seguenti sono alcuni dei motivi che giustificano le dimissioni per giusta causa:
Esempi da scaricare
Come poter scrivere una lettera di dimissioni per giusta causa mantenendo un tono professionale? Consulta gli esempi che proponiamo di seguito.
Dimettersi durante il periodo di prova
Anche in questo caso non è necessario fornire alcun periodo di preavviso. Il principale motivo risiede nel fatto che, essendo un periodo di prova, non esiste alcun contratto da rispettare, e questo vale per entrambe le parti, dipendente e datore di lavoro.
Le dimissioni, dunque, hanno azione immediata e il dimissionario può abbandonare il suo posto anche nello stesso momento in cui annuncia le sue intenzioni a chi di dovere.
In generale, è sufficiente una comunicazione orale, però, per una esigenza di certezza di dati, è ritenuta una buona pratica formulare delle dimissioni in forma scritta, indicando l’ultimo giorno di lavoro in azienda.
Esempi da scaricare
È buona norma mantenere sempre un tono professionale anche se si sta interrompendo un periodo prova. Consulta i seguenti allegati per avere maggiori informazioni.
Dimissioni per pensionamento: come fare?
Generalmente, si è portati a pensare che una volta raggiunta l’età pensionabile una persona smetta automaticamente di lavorare ma, in realtà, non è così. Il rapporto lavorativo, infatti, cessa nel momento in cui il datore o il dipendente decidono che è giunto il momento di terminare il contratto.
Nel caso il lavoratore decida di smettere di ricoprire il proprio ruolo, questo deve avviare una procedura formale identica a quella prevista per le dimissioni ordinarie. Infatti, tali dimissioni possono essere presentate o seguendo la procedura telematica e compilando l’apposito modulo online messo a disposizione dal Ministero del Lavoro, oppure formulando una lettera da inviare per posta, via email o da consegnare a mano.
Come funziona il periodo di preavviso
La necessità di dover dare o meno il periodo di preavviso dipende dal tipo di contratto che il dipendente ha stipulato con l’azienda. Generalmente si ha:
Esempi da scaricare
Vicino alla pensione? Assicurati di presentare una lettera di dimissioni professionale. Scarica i seguenti documenti.
Come scrivere documenti formali in modo accurato e professionale
Interrompere un rapporto lavorativo è sempre un momento che porta con sé un grande carico di pensieri e preoccupazioni. Un modo per potersi alleggerire da tanti problemi è quello di informarsi e sapere esattamente cosa fare in ogni evenienza.
Cliccate gli appositi link se necessitate di maggiori informazioni su come fare una lettera di licenziamento o su come presentare una lettera di fine collaborazione.