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Come scrivere una lettera di licenziamento: la guida completa

Come scrivere una lettera di licenziamento

Una delle poche sicurezze della vita è quella di possedere un contratto a tempo indeterminato con una rispettabile azienda. Lo shock più grande, dunque, arriva quando un dipendente viene convocato dal proprio datore di lavoro e gli viene dato il benservito con una lettera di licenziamento.

Questo è, senza dubbio, uno degli scenari più temuti da tutti coloro che si trovano impiegati full time e che contano su quello stipendio per far quadrare i conti e arrivare a fine mese.

Ma questa è davvero un’eventualità che potrebbe capitare a chiunque? Quali sono i lavoratori a rischio licenziamento e quali procedure il datore deve seguire prima di congedare qualcuno?

Queste sono solo alcune delle domande che possono balenare nella testa di chi teme una tale sorte. In questa pagina tenteremo di rispondere ai sopra menzionati quesiti e cercheremo di fare un pò di chiarezza sulla questione licenziamento. 

Cosa è una lettera di licenziamento

Preavviso di licenziamento

Con tale documento il datore di lavoro decide di terminare il contratto collettivo a tempo determinato o a tempo indeterminato con il proprio dipendente, prima della scadenza convenuta dalle parti. In generale, si parla di licenziamento con preavviso perché il datore può prendere una così importante decisione solo in presenza di seri motivi che possono essere giustificati. Viene adottato questo termine proprio perchè la cessazione di un contratto non può avvenire dall’oggi al domani. L’azienda, infatti, deve provvedere a dare al lavoratore il giusto preavviso per permettergli di iniziare a valutare altre opportunità lavorative.

Chi può scriverla

Un lavoratore dipendente può essere licenziato solo dal suo datore o da un superiore che gestisce questo tipo di responsabilità. Nel momento in cui l’azienda ha intenzione di interrompere un contratto di lavoro, tale decisione deve essere comunicata immediatamente al dipendente, in forma scritta attraverso una formale lettera di licenziamento, dunque ciò non può avvenire in forma orale. 

L’art. 2 della legge 604/66 prevede che il datore di lavoro ha l’obbligo di comunicare il licenziamento attraverso una lettera che specifica i motivi di tale scelta, pena l’inefficienza del documento. Una volta redatta, tale lettera deve essere sottoscritta dal datore di lavoro e spedita al diretto interessato in forma raccomandata.

Come formularla: guida per il datore di lavoro

Come per ogni documento formale che si rispetti, anche la lettera di licenziamento deve seguire delle linee guida standard per essere considerata valida a livello legale. Inoltre, questa deve essere redatta in duplice copia, una da inviare al dipendente e un’altra da conservare in archivio, e contenere le seguenti informazioni:

  • Nome e indirizzo dell’azienda, di solito indicati in alto a sinistra.
  • Nome e indirizzo del dipendente, di norma tali dati vengono inseriti in alto a destra, sotto le informazioni riguardanti l’azienda.
  • Oggetto, questo funge un pò da titolo della lettera. In base alla tipologia del documento si scriverà: licenziamento con preavviso, licenziamento per giusta causa e così via.
  • Introduzione, in poche righe si deve comunicare la decisione dell’azienda di voler interrompere il contratto, in quanto stabilito dalla legge e dal CCNL.
  • Data del licenziamento, con chiarezza e precisione si deve riportare la data che coincide con l’ultimo giorno di lavoro del dipendente.
  • Periodo di preavviso, si deve mettere per iscritto l’esatto periodo di preavviso che l’azienda sta dando al dipendente prima della terminazione effettiva del contratto.
  • Motivazioni, a questo punto si deve riassumere il motivo che ha spinto il datore a voler terminare il contratto prima del tempo.
  • Firme, il documento deve concludersi con la firma del datore e deve dedicare uno spazio che accoglierà la firma del dipendente.

Saggi consigli da seguire

lettera licenziamento badante convivente

Privare una persona del proprio lavoro è una grande responsabilità, per tale motivo ogni datore che si trova in questa posizione dovrebbe assicurarsi di seguire nella maniera più dettagliata possibile le regole, più o meno scritte, che ci sono dietro la formulazione di una lettera di licenziamento.

Data la delicatezza del tema, è importante che nel documento vengono inclusi una serie di elementi richiesti dalla legge, per non rischiare di intercorrere in problematiche giuridiche. 

Inoltre, come è opportuno che sia, è buona pratica usare sempre un tono professionale e di cortesia e si consiglia di astenersi da commenti personali e critiche varie.

Concludere una lettera di licenziamento con dei ringraziamenti potrebbe sembrare superfluo e fuori luogo, date le difficoltà che il dipendente andrà ad affrontare una volta terminato il contratto. Pertanto, è buona norma attenersi alle poche e chiare regole previste per la stesura di documenti di questo genere.

Lettera di licenziamento con preavviso

Dare il giusto preavviso quando si intende interrompere un contratto di lavoro è un passaggio obbligatorio che ogni ditta deve seguire. In pratica, questo è l’arco di tempo che intercorre tra la formulazione della lettera di licenziamento e l’ultimo giorno effettivo di lavoro del dipendente. 

La durata del preavviso dipende dal tipo di lavoro svolto, dal tipo di contratto e da quanto stabilito dal contratto nazionale di categoria.

Durante tale periodo il rapporto di lavoro prosegue regolarmente: il datore erogherà la retribuzione per i giorni lavorati e il dipendente dovrà attenersi ai consueti obblighi di diligenza, fedeltà, subordinazione, rispetto dell’orario di lavoro.

Esempi da scaricare

Di seguito riportiamo alcuni esempi di lettere con preavviso che è possibile scaricare:

Tipologie di licenziamento che prevedono il preavviso

Nei rapporti di lavoro il licenziamento è un atto che l’azienda mette in pratica quando vuole risolvere il contratto collettivo, e ciò avviene a prescindere dalla volontà del dipendente. Anche se la decisione è unilaterale, questa non può avvenire in qualsiasi circostanza ma, soprattutto, deve rispettare le norme legali e seguire delle procedure ben precise stabilite dal Jobs Act. 

In generale, una lettera di licenziamento può essere formulata concedendo, oppure negando al dipendente un periodo di preavviso, il quale quest’ultimo utilizzerà per iniziare a cercare un’altra occupazione. Di seguito riportiamo alcuni casi di licenziamento che prevedono il periodo di preavviso:

Licenziamento per giustificato motivo soggettivo

In sintesi, il licenziamento per giustificato motivo soggettivo avviene per motivi disciplinari che sfociano in violazioni gravi ai doveri contrattuali del lavoratore.

Il datore dovrà contestare il fatto per iscritto in modo specifico e dettagliato, invitando il dipendente a rendere le proprie giustificazioni. Per norma, l’azienda deve attendere cinque giorni dalla contestazione prima di poter procedere con il licenziamento.

Tra le cause che possono portare alla terminazione del contratto per giustificato motivo soggettivo troviamo:

  • Assenza ingiustificata dal lavoro
  • Aggressione fisica e verbale del lavoratore verso colleghi e superiori
  • Il rifiuto di recarsi in trasferta
  • Scarso rendimento 
  • Estrazione della mailing list aziendale per farne uso personale

Esempi da scaricare

Dunque, come formulare una lettera di carattere disciplinare? Di seguito abbiamo riportato alcuni esempi:

Licenziamento per giustificato motivo oggettivo

Interrompere un contratto per giustificato motivo oggettivo significa che l’azienda è costretta a licenziare il suo personale per motivi riguardanti le esigenze oggettive della ditta stessa. Nello specifico, troviamo ragioni che coinvolgono l’attività produttiva, e dunque la sfera economica, l’organizzazione del lavoro e il regolare funzionamento aziendale. 

Per avviare il licenziamento, il datore deve prima inviare una comunicazione scritta alla Direzione territoriale del lavoro, esprimendo la volontà di procedere con l’interruzione dei contratti e i motivi per cui si vuole ricorrere a esso.

In caso di mancato accordo, il datore dovrà inviare la lettera di licenziamento al dipendente spiegandone i motivi e rispettando il periodo di preavviso. 

Esempi da scaricare

Se sei un datore di lavoro, consulta e scarica i seguenti fac simile per avere un’idea più chiara al riguardo:

Lettera di licenziamento senza preavviso

L’articolo 2118 del codice civile impone al datore di lavore di comunicare con congruo anticipo l’intenzione di voler interrompere un contratto, così da poter dare al dipendente il tempo necessario per poter trovare un’altra occupazione.

Esistono però dei casi in cui il datore può interrompere il rapporto immediatamente senza rispettare il periodo di preavviso, questi sono:

Licenziamento per giusta causa

Licenziare un dipendente per giusta causa significa che il datore di lavoro può interrompere un rapporto professionale senza dover concedere il periodo di preavviso. Questo accade quando il lavoratore porta una condotta così grave da compromettere permanentemente il vincolo di fiducia instaurato con i suoi superiori.

Prima di procedere con il licenziamento per giusta causa, il datore deve contestare il fatto per iscritto e concedere al dipendente cinque giorni di tempo per presentare le sue giustificazioni. Trascorso il lasso di tempo stabilito, allora si può procedere al licenziamento.

Esempi da scaricare

Proponiamo qui di seguito alcuni esempi di modelli di lettera di licenziamento per giusta causa da poter consultare o scaricare:

Licenziamento in prova

Nel caso di licenziamento nel periodo di prova il datore di lavoro non è tenuto a rispettare il periodo di preavviso. Tale forma di contratto è pensato per consentire alle parti di valutare la reciproca convenienza a proseguire il rapporto professionale, e il datore può interrompere la collaborazione immediatamente senza peraltro dare alcuna motivazione.

Sebbene per il licenziamento in periodo di prova non sia richiesta la forma scritta, è bene che il datore comunichi la sua decisione con un documento formale dove poter indicare l’ultimo giorno di lavoro del suo dipendente.

Esempi da scaricare

Consulta i seguenti fac simile per formulare una lettera adatta alle tue esigenze:

Licenziamento contratto a tempo determinato

Il licenziamento di un dipendente che è stato assunto con un tipo di contratto a tempo determinato non prevede alcun periodo di preavviso, né è dovuta l’indennità sostitutiva. Questo perché l’articolo 2118 del codice civile impone il periodo di preavviso solo nei casi di cessazione di un rapporto a tempo indeterminato.

Tra le ragioni che possono spingere un datore a recedere da un contratto a termine troviamo i classici casi disciplinari, oppure i motivi legati all’azienda.

Esempi da scaricare

I modelli messi a disposizione mostrano come poter interrompere un contratto a termine:

Differenza tra licenziamento e dimissioni

lettera di licenziamento dipendente

Anche se, in effetti, con il licenziamento e le dimissioni si raggiunge lo stesso risultato, e cioè l’interruzione del contratto di lavoro, dal punto di vista giuridico si tratta di due tipologie di fatti ben differenti e contrapposti tra loro. 

In sintesi, il recesso da un rapporto di lavoro può avvenire in due modi: o tramite il licenziamento da parte del datore, oppure tramite le dimissioni rassegnate dal dipendente. 

Licenziamento

Il licenziamento individuale, per definizione, è l’esercizio del diritto potestativo di recesso da parte del datore di lavoro nei confronti di un dipendente.

Per la giurisprudenza italiana il licenziamento individuale è disciplinato dall’articolo 1 della Legge 604/1966, dall’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e dall’articolo 2 della Legge 108/1990, e può essere intimato per giusta causa ai sensi dell’art. 2119 Codice Civile o per giustificato motivo, oggettivo o soggettivo.

Nel caso un lavoratore dipendente sia licenziato per giusta causa o giustificato motivo, a differenza del lavoratore che chiede le dimissioni, ha diritto alla tutela reale e obbligatoria.

Dimissioni

Per dimissioni si intende, per definizione, l’atto unilaterale con cui il lavoratore dipendente recede dal contratto di lavoro, siamo così in presenza delle cosiddette dimissioni volontarie.

Le dimissioni sono quindi una facoltà del lavoratore e producono il loro effetto nel momento in cui ne viene data conoscenza al datore di lavoro.

Una conseguenza che si rischia presentando la lettera di dimissioni, che si pone anche come la principale differenza con il licenziamento, è che il lavoratore dimettendosi perde il diritto alla tutela reale e obbligatoria. 

Ricordiamo che, a seconda del tipo di professione che si svolge, il dipendente è tenuto a interrompere il proprio contratto di lavoro tramite una procedura telematica, rassegnando così le dimissioni online.

Meglio farsi licenziare o dimettersi?

Come abbiamo appena visto, in entrambi i casi il risultato sarà quello di interrompere il contratto collettivo che porterà il dipendente a rimanere senza lavoro. La vera questione, dunque, verte esclusivamente su una situazione di convenienza.

Per coloro che hanno bisogno di percepire la disoccupazione perché non hanno ancora trovato una nuova occupazione allora è certamente preferibile farsi licenziare. 

In questo caso si avrà sempre diritto alla Naspi, anche se il licenziamento avviene a causa del dipendente, poiché si tratta comunque di una decisione del datore.

Invece, coloro che stanno lasciando l’attuale posto di lavoro per iniziare una carriera magari più vantaggiosa e prestigioso in qualche altra azienda, allora preferiranno dimettersi sperando di raggiungere un compromesso con il datore ottenendo una buona uscita o, comunque, un incentivo di natura economica.

Tra le differenti tipologie che esistono per terminare un contratto lavorativo e professionale, il dipendente può presentare anche una lettera di fine collaborazione. Segui l’apposito link per saperne di più.