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Rinuncia incarico professionale: essere liberi di cambiare idea

fac simile rinuncia incarico professionale

Per un libero professionista potrebbe essere un’impresa non semplicissima riuscire a finalizzare un contratto con un cliente. Eppure, nonostante la dura realtà lavorativa che si vive al momento, a volte i dipendenti a progetto potrebbero ritrovarsi nella posizione di dover rinunciare a un incarico professionale che è stato appena assegnato loro.

Rinunciare a svolgere un lavoro che è stato da poco accettato potrebbe andare a creare una situazione spinosa e non di poco imbarazzo, questo perché recedere da un legame contrattuale con un cliente potrebbe essere difficile e rischioso.

Dunque, prima di vincolarsi a un qualsiasi progetto è bene fare quante più domande possibili al riguardo e assicurarsi di poter mantenere la parola data.  

Ma, nel caso problemi personali o imprevisti professionali dovessero costringere il lavoratore freelance a dover abbandonare l’incarico commissionato, quale è l’iter più serio e sicuro da seguire?

Lettera di rinuncia a un incarico professionale: cosa significa

Rinuncia all'incarico: sui documenti

Si parla di recesso da un contratto a progetto quando il professionista decide di voler sciogliere gli accordi presi riguardanti un lavoro commissionato. La decisione da parte del lavoratore freelance di voler rinunciare a un incarico deve essere distinto dai casi di risoluzione o annullamento di un contratto i quali, invece, si verificano in caso di irregolarità.

In generale, il recesso è regolato dall’art. 1373 CC. L’art. 2237, invece, si occupa in modo più specifico dei casi di recesso da un contratto che abbia per oggetto una prestazione intellettuale.

In Italia, la legge limita il recesso a casi precisi, come nell’esempio di prestazioni continuative, altrimenti lo scioglimento dei contratti a progetto sarebbe una pratica troppo semplice da eseguire.

Quando si può recedere da un contratto

Prima di tutto ci si dovrebbe chiedere: chi può recedere da un contratto? In realtà, sia il professionista che il committente possono prendere tale decisione e tirarsi indietro una volta finalizzati e firmati gli accordi.

Quando il lavoratore freelance può rinunciare a un incarico?

Secondo l’Art. 2237 CC un lavoratore può decidere di rinunciare a un mandato e annullare un rapporto contrattuale appena sorto per giusta causa. In questo caso il recesso può avvenire in qualsiasi momento.

Con il termine “giusta causa” la disciplina del lavoro intende fatti di estrema gravità, anche estranei all’oggetto del contratto, che vanno a compromettere il rapporto di fiducia tra le parti coinvolte. 

Si prenda come esempio un commercialista che rinuncia al suo incarico professionale per mancato pagamento, oppure si provi ad immaginare un dipendente costretto a subire molestie sul posto di lavoro, o altre gravi condotte da parte del cliente a danno del professionista.

In questo caso il lavoratore freelance ha il diritto al rimborso delle spese fatte e al compenso per il lavoro svolto fino al momento del recesso.

Quando un cliente può cambiare idea?

Mentre un professionista può chiedere l’annullamento di un contratto solo per giusta causa, il committente può recedere in qualsiasi momento, anche in assenza di serie motivazioni. Secondo la legge, dunque, il cliente ha la libertà di cambiare idea nel momento in cui non è soddisfatto della prestazione offerta da un professionista. Quest’ultimo può interrompere un rapporto contrattuale anche senza preavviso ma deve comunque impegnarsi a compensare adeguatamente il collaboratore che ha assunto in base al lavoro svolto fino a quel momento.     

Cosa si può fare per tutelarsi

Avvocato: può rinunciare all'incarico

Ciò che si potrebbe fare per non intercorrere in tutti gli spiacevoli inconvenienti che seguono la dissoluzione di un accordo formale è inserire nel contratto stesso una clausola che prevede il diritto di recesso. In questo modo si lascia al professionista e al suo cliente la scelta di regolare una eventuale rinuncia all’incarico nel modo in cui si ritiene più opportuno e conveniente per le parti interessate. 

Ad esempio, nel documento legale si potrebbe stipulare che un professionista, come un ingegnere, può rinunciare al suo incarico professionale entro tre giorni dall’affidamento del mandato. Rispecchiando l’art.1373 CC tale facoltà può essere esercitata finché il contratto non abbia avuto un principio di esecuzione. 

Se si desidera avere maggiori informazioni su come potersi dimettere dal proprio incarico lavorativo, allora vi invitiamo a consultare la pagina lettera di dimissioni.

Come si scrive una lettera per rinunciare a un mandato

Revoca o rinuncia incarico

Stilare una lettera di disdetta di un contratto è un’operazione spiacevole e spinosa. Ma, se non si ha un’altra alternativa, è necessario sapere esattamente cosa scrivere e quali regole bisogna rispettare. In generale, un documento del genere include le seguenti informazioni:

  • Indirizzo. Bisogna indicare con precisione a quale indirizzo vada inviata la missiva. Spesso, tale particolare viene trascurato con conseguente inefficacia del recesso.
  • Oggetto. Come ogni documento formale che si rispetti, anche tale lettera deve iniziare specificando qual è l’argomento che si desidera discutere.
  • Estremi del contratto. Nella lettera è necessario indicare con precisione gli estremi esatti del contratto. Infatti, una disdetta generica potrebbe non essere sufficiente.
  • Motivazioni. È necessario indicare le motivazioni del recesso solo nell’ipotesi di giusta causa. Infatti, in tal caso bisogna riportare gli esatti avvenimenti accaduti, indicando con precisione il comportamento scorretto del cliente ai danni del lavoratore.
  • Firma. Infine, non devono mancare firma e data. Tuttavia, l’assenza di data non rende incompleta la lettera dato che fa fede il timbro postale.

Un piccolo suggerimento che ci sentiamo di dare è quello di utilizzare il sistema della raccomandata senza busta per l’invio della lettera. Questo perché in tale modo si ha la prova dell’invio del documento. Di conseguenza, si sconsiglia di avvalersi della posta ordinaria e di non affidare il proprio futuro a una telefonata o a degli accordi verbali.     

Fac simile rinuncia incarico professionale

Interrompere un accordo contrattuale potrebbe comportare delle conseguenze a livello legale. Come prima cosa, una buona norma da seguire è quella di verificare se si ha il diritto di recedere da un incarico e assicurarsi di seguire le procedure corrette che tale caso specifico impone.

Inoltre, a livello pratico bisogna assicurarsi di scrivere una valida lettera di rinuncia a un incarico professionale. Di seguito riportiamo due esami che è possibile scaricare.

Fortunatamente, non tutti i mandati devono essere interrotti. Nella grande maggioranza dei casi i lavoratori freelance devono occuparsi di saper scrivere una lettera di incarico professionale che vada a delineare i termini di una futura e continua collaborazione con nuovi o già esistenti clienti.